Inaugura il 12 giugno 2025, nelle due sedi bolognesi di CUBO, museo d’impresa del Gruppo Unipol, la personale “Nicola Nannini. Non è ancora buio” che presenta sedici opere pittoriche dell’artista bolognese
Fino al 4 ottobre, l’esposizione offre una riflessione sul paesaggio inteso non solo come rappresentazione del reale, ma come luogo di costruzione della memoria e di percezioni stratificate.
In mostra - e nel catalogo dedicato - le opere pittoriche dialogano con il testo inedito creato per l’occasione da Simona Vinci, Premio Campiello 2016, dando vita a un flusso di voci – reali e immaginarie – che emergono dagli edifici, dalle strade, dai passanti, creando un intreccio tra territorio, storia e soggettività, un’esplorazione tra visione e interpretazione.
Il percorso espositivo si snoda nelle due sedi di CUBO a Bologna: la sede di CUBO in Torre Unipol ospita la sezione dedicata ai paesaggi notturni, la sede di CUBO in Porta Europa accoglie quella incentrata sui paesaggi diurni.
Il progetto espositivo riflette sulla natura del paesaggio come dispositivo culturale: esso è inteso non solo come rappresentazione del reale, ma come spazio simbolico in cui si stratificano memorie, percezioni, esperienze personali e collettive. Il paesaggio, in questo contesto, diventa un luogo della mente, non una rappresentazione neutra e oggettiva ma sempre filtrata dalla percezione soggettiva e dalle sovrascritture del tempo; punto di incontro tra memoria, storia e identità.
Ogni scena rappresenta l'occasione di rallentare, osservare con attenzione, e lasciarsi coinvolgere in una trama di segni e significati. In un'epoca dominata dalla velocità e dal flusso incessante di immagini che scorrono senza lasciare traccia, fermarsi per vedere davvero significa restituire profondità all'esperienza, a ciò che appare effimero, e riconoscere che ogni frammento, ogni dettaglio, ogni passante ha una storia, una presenza, una possibilità di racconto.
La mostra diventa così un invito al visitatore a osservare, a riconoscersi, a proiettare i propri ricordi, a immaginare altri racconti possibili.