Quest’anno il Gruppo Unipol ha voluto integrare il Framework di gestione dei Rischi Emergenti con un Report dedicato alla identificazione dei Rischi Emergenti prioritari, all’analisi dei principali impatti e delle principali azioni poste in essere dal Gruppo, adottando una visione olistica per tenere conto delle interconnessioni e delle forze di spinta che agiscono tra i diversi Rischi emergenti.
Il Gruppo Unipol grazie all’anticipazione dei cambiamenti del contesto esterno condotta dall’Osservatorio Reputational & Emerging Risk e rappresentata attraverso i Quaderni dei Macro Trend, si è dotato di uno strumento che permette l’adozione di un approccio olistico ed anticipante per individuare, valutare e prioritizzare i principali Rischi Emergenti.
L’anticipazione dei Rischi Emergenti permette la loro integrazione all’interno del Framework di Gestione dei Rischi di Gruppo facendolo evolvere verso un Risk Management Anticipante, consentendo al Gruppo di prepararsi per tempo non solo a gestire le minacce emergenti ma anche a cogliere le opportunità.


1. Cambiamenti demografici
Le principali dimensioni di analisi demografica di una popolazione sono volume, composizione e distribuzione territoriale. Il cambiamento di queste dimensioni può manifestarsi mediante diverse componenti come natalità, longevità, morbilità, mobilità territoriale, ecc. Gli effetti prodotti dalla combinazione di questi cambiamenti, anche in sinergia con effetti provenienti da altri rischi emergenti, si manifestano su più orizzonti temporali e si connotano in invecchiamento della popolazione, trasformazione delle relazioni sociali e migrazioni interne ed esterne.
In Italia, tra i diversi effetti dei cambiamenti demografici si osservano effetti, quali l’invecchiamento della popolazione e la trasformazione delle relazioni sociali, che presentano rilevanza già nei prossimi 5-10 anni, a cui seguono altri effetti come la riduzione della numerosità della popolazione, con una rilevanza di più lungo periodo. Lo studio dei cambiamenti demografici mostra che a questi effetti si assoceranno altri impatti quali l’aumento dell’incidenza della morbilità e co-morbilità cronica, l’incremento dell’incidenza delle famiglie unipersonali, l’aumento delle differenze generazionali, lo spopolamento delle aree rurali, il cambiamento del modello lavorativo, di concerto con l’incremento dell’impiego di tecnologie emergenti, in un più ampio concetto di transizione demografica, dove lo sviluppo dei paesi emergenti porta ad altre forme di potenziali impatti come la competizione per le risorse.
Anticipare gli effetti dei cambiamenti demografici garantisce la possibilità di prepararsi per tempo a mitigare i potenziali rischi e cogliere le opportunità, considerato che la direzione di queste tendenze risulta difficilmente invertibile, pur in un quadro nel quale non mancano elementi di incertezza.

2. Climate change
L’incremento ed accumulo delle emissioni di gas serra in atmosfera hanno prodotto il surriscaldamento globale che altera i modelli climatici incrementando la frequenza e l'intensità degli eventi meteorologici estremi come tempeste, inondazioni, siccità e incendi boschivi, e rappresenta una delle sfide più urgenti e complesse del nostro tempo, anche per il settore assicurativo che, a fronte dell’aumento delle richieste di risarcimento, subisce una pressione crescente.
I cambiamenti climatici generano nuovi rischi che si possono distinguere in rischi fisici acuti, che derivano da eventi meteorologici estremi e improvvisi come cicloni, inondazioni o grandinate; rischi fisici cronici, derivanti da cambiamenti di lungo termine come cambiamento della temperatura, desertificazione o innalzamento dei livelli del mare; infine, i rischi di transizione legati alle misure adottate per contrastare il cambiamento climatico, come la decarbonizzazione dell'economia. All’interno di questi ultimi vanno considerate le implicazioni regolamentari legate alle decisioni politiche per incoraggiare la transizione ecologica, le implicazioni legali associate a contenziosi sull’impatto ambientale delle proprie attività, le implicazioni tecnologiche derivanti dall’introduzione di nuove tecnologie, gli effetti del cambiamento delle preferenze del mercato, ma anche le implicazioni reputazionali legate alla perdita di reputazione di un’azienda causata dal suo impatto negativo sull’ambiente.
Affrontare questo tipo di cambiamenti necessita di un insieme di azioni congiunte e mirate, sia per limitare il più possibile l’incremento del trend che per sviluppare modelli predittivi sempre più affidabili e capaci di identificare preventivamente lo sviluppo di un evento climatico estremo. Per le compagnie assicurative vi è una doppia sfida: da un lato perfezionare l’expertise nell’analisi e gestione dei rischi climatici, dall’altro offrire prodotti in linea con i bisogni emergenti anche a fronte di obblighi normativi più stringenti.

3. Cyber risk and cyber insecurity
L’impiego diffuso della tecnologia per la gestione delle informazioni di ogni fase della vita ci espone a forme di rischio legate alla manomissione dei sistemi informativi e alla manipolazione delle informazioni. Questi fenomeni producono il malfunzionamento dei processi informativi con potenziali impatti sulla continuità operativa aziendale, sulle relazioni sociali e sulla salute umana, considerato il crescente sviluppo di sistemi digitali, robotici e di monitoraggio degli stili di vita nonché di Generative AI.
Possibili compromissioni delle informazioni digitalizzate (i dati), volontaria o accidentale, minano aspetti importanti nella gestione dell’informazione come la riservatezza, l’integrità, ma anche la stessa disponibilità ed accesso alle informazioni, aumentando il senso di insicurezza verso queste tecnologie ormai così essenziali da non poterne fare più a meno.
Il cyber risk è caratterizzato dalla capacità di mutare ed evolversi costantemente. Con l’avanzamento della pervasività della tecnologia all’interno delle aziende e della quotidianità delle persone mutano anche le cyber-minacce, a cui tutti siamo soggetti. Le tecnologie digitali sono essenziali allo sviluppo economico e consentono la produzione massiva di informazioni a partire dai processi che abilitano, fino a ogni altra impronta lasciata dalle nostre attività online. L’accesso non autorizzato o limitato a queste informazioni può produrre impatti negativi su vari aspetti organizzativi, dal malfunzionamento dei processi operativi a ripercussioni reputazionali. Inoltre, il cyber risk è strettamente connesso ad altri rischi emergenti in quanto può essere un canale attraverso cui si propagano instabilità geopolitiche, manipolazioni dell’AI e attacchi alla supply chain, con modalità sempre più sofisticate e difficili da prevedere.

4. Artificial Intelligence
L'Intelligenza Artificiale consente di emulare alcune capacità umane, come l'apprendimento e il ragionamento. In particolare, la Generative AI può creare nuovi contenuti basati su modelli e dati appresi, aprendo scenari innovativi, ma anche facendo emergere interrogativi di natura etica e operativa su proprietà intellettuale, uso dei dati, discriminazione e ”allucinazione” dell’AI. Le analisi sull’AI devono considerare olisticamente i suoi impatti su tutte le varie componenti della Società: da un punto di vista tecnologico in termini di utilizzo dei dati e caratteristiche dei modelli sviluppati; nella relazione con le persone, in termini di impatto sul mondo del lavoro, di governance, data ethics e responsabilità; nella relazione con il pianeta in termini di consumo di energia e utilizzo dei materiali per la costruzione delle componenti e, infine, le specificità del settore di business all’interno del quale viene utilizzata, in termini di vantaggio strategico e sulla supply-chain.
Nel settore assicurativo, l'AI può avere un impatto significativo: da un lato può migliorare la valutazione del rischio, l'efficienza dei processi assicurativi e creare esperienze clienti altamente personalizzate, dall’altro richiede una revisione dei modelli di business e delle competenze, con tutte le complessità di un settore che è fortemente normato.
Emerge, dunque, la necessità di definire una governance dell’AI, di sviluppare politiche aziendali basate su normative internazionali in grado di garantire un utilizzo responsabile e sicuro della tecnologia, con il giusto bilanciamento tra processi informatici e le esigenze di business. In un mondo fortemente connesso attraverso la tecnologia, l’evoluzione dell’AI dipenderà anche dallo sviluppo delle dinamiche geopolitiche e dalla capacità dei vari attori internazionali di cooperare e coordinarsi per una gestione comune delle sfide globali legate all’AI.

5. Instabilità geopolitica
Le tensioni geopolitiche rappresentano una costante fonte di preoccupazione a livello globale, poiché a causa dell’interdipendenza che caratterizza le economie odierne, se concentrati in determinate aree possono innescare una serie di effetti a catena che si riflettono sull'economia mondiale, sulle supply chain e sui mercati finanziari.
Le instabilità geopolitiche possono assumere diverse forme, come per esempio i conflitti armati, i conflitti economici, cyber-war oppure alleanze, polarizzazioni e dinamiche politiche che aumentano l’instabilità e la frammentazione geopolitica.
Le tensioni geopolitiche possono interrompere le catene di approvvigionamento globali, bloccando il trasporto di merci e materie, portando a ritardi nella produzione, aumenti dei costi e scarsa disponibilità di prodotti, con ripercussioni sull'economia globale e sulla volatilità nei mercati finanziari, rendendo difficile la pianificazione a lungo termine.
I rischi associati ai conflitti geopolitici non si limitano all'aspetto economico. Possono anche avere gravi conseguenze sociali e ambientali, inclusi sfollamenti di massa, violazioni dei diritti umani e danni all'ambiente, con impatti a lungo termine sulla stabilità e sulla sostenibilità delle comunità coinvolte.
Questi scenari di incertezza e instabilità geopolitica rappresentano una sfida significativa anche per il settore assicurativo. Le compagnie assicurative devono valutare e gestire i rischi emergenti in modo efficace, sviluppando politiche adatte a proteggere i propri investimenti e la propria operatività in contesti geopolitici complessi.

6. Impatti sulla supply-chain
Nell’attuale scenario globale segnato da crisi geopolitiche, economiche e climatiche aumenta la probabilità del verificarsi di eventi che possono causare interruzioni e shock delle supply-chain globali, generando fenomeni di business interruption e perturbando l'offerta di risorse essenziali come combustibili, minerali o metalli rari e generi alimentari, con conseguente impennata dei prezzi. In questo scenario inflazionistico si verificano aumenti dei costi di produzione e minore reddittività per le imprese, nonché riduzione del potere d’acquisto delle famiglie.
Oltre all'impatto diretto sui conti delle imprese e delle compagnie assicurative, le spinte inflazionistiche possono avere ripercussioni negative sulla crescita economica globale attraverso variazioni della reddittività degli investimenti in seguito alle politiche monetarie delle banche centrali e diminuzione dei consumi delle famiglie a causa di una minore propensione all’acquisto.
Gli scenari che emergono dalla combinazione di questi fattori accentuano l'importanza di strategie di mitigazione dei rischi come il “reshoring” e “friendshoring”, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, aggiornamento dei termini e condizioni di copertura al fine di adattarli secondo un approccio tailor-made per le caratteristiche dell’azienda e del settore in cui opera, nonché l’adozione di tecnologie più avanzate per migliorare i modelli predittivi e anticipare le possibili minacce.
Le compagnie assicurative si trovano a dover fronteggiare diverse forme di criticità quali aumento dei costi dei sinistri a seguito di un incremento dei costi di riparazione e/o ricostruzione dei beni, nonché una maggiore complessità nella gestione dei rischi a causa dell’imprevedibilità nel cambiamento di dinamiche degli eventi.

7. Perdita di biodiversità
Il depauperamento delle risorse naturali per effetto delle attività antropiche, come ad esempio deforestazione, estrazione mineraria, allevamento ed agricoltura intensiva, urbanizzazione, industrializzazione, è la principale causa di perdita di biodiversità. Questo effetto viene accelerato da altre forze di cambiamento come, ad esempio, i cambiamenti climatici e la globalizzazione che, modificando le condizioni fisiche ambientali e permettendo lo spostamento di specie tra ambienti diversi, favoriscono l’insediamento di specie invasive che degradano la ricchezza specifica e favoriscono il collasso degli ecosistemi naturali.
Tutto questo si traduce in impatti sui servizi ecosistemici, ovvero quei servizi che la Natura offre tra cui (i) Servizi di Approvvigionamento, produzione di beni materiali come acqua, alimenti, materiali e medicinali, (ii) Servizi di Regolazione, clima e qualità dell’aria, impollinazione, moderazione dei venti estremi, ecc.., (iii) Servizi di Supporto, habitat delle specie e mantenimento della diversità genetica, (iv) Servizi Culturali, ricreativi fisici e mentali, estetici, turistici e spirituali. Il collasso dei Servizi Ecosistemici si ripercuote direttamente sulla salute fisica e sul benessere psicofisico, ma anche sulla sicurezza alimentare e sulla profittabilità nel tempo delle attività economiche (Rischi fisici).
È importante adottare azioni orientate nel ridurre le pressioni sulla Natura, incentivando comportamenti virtuosi e favorendo la transizione verso un’economia “Nature-positive” sostenuta da cambiamenti regolamentari, come l’adozione di norme comunitarie per la protezione e restauro degli ambienti naturali, tecnologici, come la produzione di tecnologie a basso impatto ambientale, e nelle preferenze del mercato, come l’incentivazione di sviluppo di città sostenibili (Rischi di transizione).

8. Disintermediazione digitale e nuovi player
La disintermediazione digitale è la fornitura di servizi che permettono al consumatore di raggiungere, in tempo reale, il produttore. Questo sviluppo dei canali di distribuzione alternativi per effetto della digitalizzazione vede la relazione cliente – fornitore non più intermediata da figure addette ma, direttamente connessa attraverso servizi internet. Questo fenomeno è applicabile a molti ambiti della vita, dall’e-commerce, all’home banking e ai servizi assicurativi, in cui emergono nuovi player digitali. I social media, inoltre, hanno dato voce a nuove figure come l’influencer, che attraverso i canali digitali possono raggiungere direttamente il pubblico, ma che rendono più difficoltosa la verificabilità dell’autorevolezza dei messaggi comunicati.
La disintermediazione digitale, pur offrendo indubbi vantaggi, presenta connessioni con altri rischi emergenti come la diffusione della disinformazione e di fake news, poiché l'assenza di filtri e la velocità di propagazione delle informazioni online permettono a notizie false o distorte di diffondersi rapidamente. Questo è particolarmente preoccupante per le fasce più vulnerabili della popolazione, spesso sensibili a contenuti fuorvianti, andando a modellare le opinioni e i comportamenti in modo dannoso oppure esporli a scam e frodi digitali.
Questi rischi hanno un impatto diretto anche sul settore assicurativo, dove la fiducia è fondamentale. Le compagnie assicurative si trovano a competere con nuovi player sul mercato, con potenziali effetti sui propri modelli di business, nonché su reddittività e reputazione.
I rischi connessi alla disintermediazione digitale possono essere mitigati attraverso un rafforzamento del patrimonio reputazionale e della customer experience, lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi che rispondano ai bisogni emergenti dei clienti e l’adozione di una strategia omnicanale.

9. Skill mismatch
Lo skill mismatch è un fenomeno globale con cui si intende la mancata corrispondenza tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle effettivamente possedute dalle persone. Il crescente grado di digitalizzazione, lo sviluppo di nuove modalità di lavoro, la diffusione della multiculturalità all’interno degli ambienti lavorativi aumentano la complessità per la preparazione delle persone alle richieste del mercato.
Saranno avvantaggiate le persone che, oltre ad essere tecnicamente preparati sulle nuove discipline e tecnologie, sono in grado di sviluppare le “human skills” come empatia, elevate capacità sociali, abilità nel relazionarsi con gli altri e gestione della complessità. Gestire il capitale umano diventa ancora più complesso in presenza di un crescente invecchiamento della popolazione e di una maggiore diversità in termini di valori, competenze e aspirazioni. Valorizzare le differenze generazionali, di background formativo e culturale e di genere richiede strategie di gestione inclusive che promuovano l’equità e l’integrazione.
Lo skill mismatch può essere affrontato attraverso la formazione continua, programmi mirati di up-skilling e re-skilling e più in generale con il lifelong learning in modo da riuscire a cambiare il paradigma del lavoro in ottica dinamica. Il potenziamento delle competenze di trasversalità e adattabilità permette lo sviluppo di figure professionali poliedriche, migliorando l’occupabilità dei lavoratori e la competitività delle aziende, capaci di costruire una società inclusiva e di affrontare le sfide del futuro.

10. Aumento polarizzazione sociale e tensioni sociali
La polarizzazione sociale è il fenomeno di frammentazione dei gruppi all’interno di una società in base a diversità di valori, opinioni o interessi, causata da fattori come ideologie, disuguaglianza di reddito e di accesso alle opportunità, differenze culturali e generazionali.
L’esacerbarsi della polarizzazione comporta un aumento delle tensioni sociali, con rischi significativi per la stabilità sociale ed economica, quali rabbia tra i gruppi più emarginati, con possibili ripercussioni sulla stabilità politica, aumento della povertà e mancanza di inclusione finanziaria di determinati segmenti della popolazione, creando una barriera che impedisce ai gruppi più vulnerabili di migliorare la propria condizione. Il fenomeno della polarizzazione sociale si traduce in intolleranza e avversione a compromessi e negoziazioni, ponendosi come un ostacolo alla creazione di uno sforzo collettivo per affrontare le sfide globali del nostro tempo, come per esempio riduzione delle disuguaglianze e cambiamento climatico.
Il settore assicurativo non è immune agli effetti della polarizzazione sociale, in quanto la mancanza di inclusione finanziaria può limitare l'accesso ai prodotti assicurativi, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, generando una riduzione della domanda e la ricerca di prezzi sempre più bassi, con relativa pressione competitiva. Inoltre, la frammentazione sociale può minare la fiducia nelle istituzioni, tra cui il sistema assicurativo.
Affrontare la polarizzazione sociale è una sfida complessa che richiede un impegno congiunto da parte di tutti gli attori sociali. Le compagnie assicurative, grazie al loro ruolo di intermediari finanziari possono promuovere l’inclusione finanziaria attraverso offerte di prodotti assicurativi accessibili e programmi di educazione finanziaria e di gestione del rischio per i propri clienti, favorendo al contempo la propria crescita e il proprio successo nel lungo periodo.